INIZIO


Vocazione allo Scautismo

(di P. Jacques Sevin, s.j.)

"Non vi chiamo più servi perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre, l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga..."

disegno Joubert

Sei mio amico e non più mio servo; mio amico, perché a te ho fatto conoscere, più che agli altri, i segreti del Padre mio.

Tutto quel che hai, l’hai ricevuto.

Da me.

Tutto quel che sei, lo sei per mezzo di me.

Non sei tu che mi hai scelto per Dio, ma io ho scelto te.

Ho scelto la tua anima fra tutte anime possibili e che mai esisteranno; l’ho creata e le ho dato un corpo.

Ti ho scelto fra tutti gli uomini per farti cristiano.

E fra tutti i cristiani per farti italiano.

E fra tutti gli italiani per farti scout italiano.

Pensa ai milioni di non cristiani che non saranno mai cristiani, e che moriranno senza sapere che io sono morto per loro.

Pensa a tutti i cristiani che non hanno la fortuna di essere figli di un Paese così ricco di tradizione cristiana, di essere i discendenti spirituali di san Francesco d’Assisi, di santa Caterina da Siena.

Pensa ai tanti giovani che non hanno la fortuna, la grazia di essere scout.

Credi di essere scout perché hai voluto esserlo. In verità ti dico, fui io a sceglierti in segreto, e a disporre ogni cosa perché tu lo diventassi.

È una scelta, perché i miei scout sono la parte scelta, una élite.

Io ti ho eletto, ti ho preferito, ti ho scelto.

E questo è l’effetto della mia predilezione, del mio amore preferenziale.

Ti ho amato gratuitamente. Tu non centri per nulla.

Ti ho scelto e questo è il mistero del mio amore. E il mio amore fa bene ogni cosa.

"Se il Signore non costruisce la casa, invano lavorano i costruttori

Se il Signore non fa la guardia alla città, invano vigilano le sentinelle sui bastioni".

E se il Signore non è nella barca, invano si affaticano i rematori.

Il che vuoi dire, caro capo, caro capo squadriglia, che "senza di me non puoi fare nulla".

Guarda, mio scout, i mezzi che usa Dio e i mezzi che usano gli uomini, e impara a non fidarti che del soprannaturale.

Spingevo i miei discepoli perché prendessero il largo ed essi andarono ad aspettarmi sull’altra sponda del lago.

Poi, venuta la notte, mi ritirai solo su di una collina per pregare.

Non pregavo per me, ma per la mia piccola squadriglia, la mia prima squadriglia, i miei apostoli e i miei esploratori che quella notte, malgrado loro, erano come i miei scout nautici.

E pregavo.

Ho scelto te e i tuoi fratelli scout, vi ho istituito affinché andiate, viviate una vita feconda e piena di frutti, e si noti qualche cambiamento al vostro passaggio sulla terra.

Come una buona vite, devi produrre frutti.

E questi frutti devono durare.

Qualche cambiamento in meglio, perché vi è uno scout nella scuola o nell’officina.

Qualche cambiamento in meglio, perché vi è uno scout nel reggimento.

Qualche cambiamento in meglio, perché vi è uno scout in casa.

E nella parrocchia e nella città, nella tua nazione e nella mia Chiesa, se i miei scout sono quel che debbono essere — e perché no? — deve esserci qualche cambiamento in meglio.

Più concordia tra i cittadini e più fervore nella parrocchia.

Più prosperità nel tuo Paese e nella mia Chiesa più santità.

E queste meraviglie non si operano senza la tua preghiera, però per giungere a questo, tutto quel che chiederai a mio Padre nel mio nome, egli te lo concederà.

Pére Jacques Sevin, 

in "Meditazioni scout sul Vangelo", ed. Nuova Fiordaliso

 

Le "Méditations scoutes sur l'Évangile", comparvero in Francia in due parti, una nel 1923, la seconda nel 1932. In Italia "Il Vangelo dello scout" fu pubblicato per la prima volta nel 1946 presso l'AVE

disegno Joubert

INIZIO SITO