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"BAMBINI VESTITI DA CRETINI..."?

... O NO?

disegno di B.-P.,

"Lo Scautismo ha sempre tralasciato la sua pubblicità e non stampa gli elenchi dei suoi premiati. Esso cammina. Ignora le cadenze opportunistiche dei manifesti per l'Opinione pubblica, le prese di posizione patetiche, le eccentricità giornalistiche. Lo si accusa anche di compiacersi della sua ingenuità, temendo che essa sia un calcolo. Lo Scautismo recluta piccoli e grandi, meccanici e studenti, nello stato in cui li trova, duri e molli, nervosi, collerici... A causa della materia prima, non produce capolavori, e per discrezione, quando ne produce, non li firma.

Gli Scouts divengono adulti, come gli altri ragazzi, ma quando accedono alle loro responsabilità adulte, sociali, politiche o sacerdotali, essi non fanno battere il tamburo. Dichiarano di aver passato 21 mesi al Polytechnique, ma tacciono dei loro dieci anni di Scautismo. Non solo non sbandierano mai, ma la maggior parte d’essa ha quasi una falsa vergogna delle loro origini. Gli Scouts caduti sui campi dell'Onore (in ranghi un poco più serrati che altrove) sono morti come cittadini e non come Scouts. Diventando uomo, lo Scout sparisce nella nassa anche se la segna profondamente. Periodicamente, i nervosi si rendono conto che lo Scautismo forma, in seno ad un mondo super angosciato, una specie di isolotto paradisiaco. In questa società privilegiata le domeniche sono ancora giornate di festa, le comodità sono apprezzate come tali, generazioni intere sfuggono alla tensione generale, i giovani vivono rilassati e rischiano — fra due guerre — di morire di morte naturale. Ciò è troppo. Si inizia a desiderare la reintegrazione degli evasi, la mobilitazione dei campeggiatori, si sogna di instaurare Cantieri o sindacati del Week-end. [...]Sotto pena di essere classificato come definitivamente limitato, lo Scautismo deve evolversi verso una specie di Arbeitsdienst ["Servizio di lavoro"] civico o apostolico.

[...] Tuttavia la campana a martello commuove sempre e le critiche, soprattutto quando queste vengono dall’interno, scuotono non solo il sangue freddo ma il buon senso. La caricatura dello Scout di quindici anni, specie di sardella travestita da cow-boy, che collabora alla pace nel mondo a forza di B. A., infastidisce anche gli impassibili. Si citano casi di disadattati perché portavano il cappellone Scout... Dimenticando che può trattarsi di uno scherzo di natura e che questi individui hanno anche magari genitori e un condizionamento sociale, si attribuisce al solo Scautismo la paternità putativa delle loro anomalie. Da là a dire che Io Scautismo produce infantilismo non c'è che un passo. Lo si compie".

Michel Menu, "Arie e tecnica del Capo", Ancora, p.98

Uno tra tanti: vice capo pattuglia, 16 anni, Victoria Cross per la condotta in battaglia, Giugno 1916

Il titolo, un po' provocatorio, lo ha dato lo "scout web master" ..., ripreso da un delle più antiche "battute" sugli scout: "Bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini"... Dovrebbe essere chiaro, soprattutto ai capi scout, che lo "scautismo è un gioco", ma che se lo si vuole giocare bene bisogna (i capi) "studiarlo"! Cosa significa? Che lo Scautismo è un "sistema educativo" (si scusi la parola..., ma sembra la più chiara) aperto a tutti ma non per tutti (... cioè, non è possibile che a tutti "piaccia", e per questo può diventare "selettivo" se lo si vuole "giocare" e proporre correttamente). In questo periodo le statistiche segnano preoccupanti percentuali di "uscite" di adolescenti dalle unità scout, ma le stesse indagini e inchieste ci dicono che, in realtà, molti degli adolescenti che "escono" dai nostri gruppi troppo spesso lo fanno perché la proposta di noi capi è diventata "blanda", incompleta...; pare (a quanto dicono le "inchieste") che i nostri ragazzi "escono" - spesso - non perché "ostili" allo Scautismo, ma perché talvolta noi capi lo proponiamo come un "giochino", perché "facciamo finta"... Spesso, troppo spesso, nelle unità scout i capi mostrano di non credere al "metodo", o di non conoscerlo: le tecniche sono "giochini" per il cortile della parrocchia, e non il pane necessario per chi vuole vivere l'avventura nei boschi...; la Promessa e la Legge non sono più Regola del Gioco per "uomini e donne" che vogliono "meritare fiducia perché veritieri ed onesti"... Lo scautismo non "sa" più andare contro corrente, troppo spesso si fa condizionare dalla "massa"... Forse è finalmente giunto il momento di rileggere "Il Libro dei capi" di Baden - Powell?

"anni ruggenti": onoreficenza per il salvataggio di una vita

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