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da Azimuth, (rivista dei capi Fse italiani, Ass.italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici)      

 Settembre - Dicembre 1981, n.9 - 10 (*)  

 

 

Guide FSE francesi

RIFLESSIONI A COMMENTO DELLA

Preghiera della Guida

(preghiera Scout)

Croce Scout, disegno del p. J.Sevin o.p.

 

SIGNORE GESU’

 

L’Infinitamente grande che si è fatto infinitamente piccolo per amore nostro, ecco, sommariamente, che cosa ci ricordano le due prime parole della nostra preghiera. Di fronte a questa presenza Divina, lo Scout assume un atteggiamento di rispetto, di adora­zione, di sottomissione del corpo, del cuore, dell’anima.

 

INSEGNAMI

 

Abbiamo l’umiltà di ammettere che spesso non sappiamo pregare, amare, combattere, donarci agli altri, ... Diciamo, dunque, insieme ai discepoli: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 2, 1).

 

AD ESSERE GENEROSA

 

Il Cristo è l’esempio stesso della perfetta generosità. San Paolo dice: «Voi conoscete la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, il quale si fece povero per voi, pur essendo ricco, per arricchire voi con la sua povertà» (2 Cor 8, 9). E’ quindi a Lui che dob­biamo rivolgerci, in piena fiducia, per acquisire questa grande qualità.

 

A SERVIRTI COME LO MERITI

 

«Nessun servitore potrà servire due padroni». «Voi non potete servire Dio e le ricchezze» dice il Signore (Lc 16, 13). Ora se scegliamo di servire Dio, dobbiamo servirLo fino in fondo, con umiltà, affinché, al termine della nostra vita, possiamo dire:

«Siamo soltanto servitori. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare» (Lc 17, 10). E’ ciò che predica San Paolo nella Prima Let­tera ai Corinti (4, 1): «Pertanto ognuno ci consideri come ser­vitori di Cristo e dispensatori dei misteri di Dio». Di nuovo, il migliore esempio che possiamo trovare è il Cristo: «Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire» (Mt 20, 28).

 

A DARE SENZA CONTARE

 

«Nessuno ha amore più grande di colui che sacrifica la propria vita per i suoi amici» (Gv 15, 13). E’ uno degli insegnamenti del Signore. «Dà a chi ti chiede» (Mt 5, 42). Egli dice anche: «Gra­tuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10, 8). Egli, per primo, ci mostra il cammino: «Il buon Pastore dà la propria vita per le sue pecore» (Gv 10, 11). Tocca a noi, ora, dare senza contare.

 

A COMBATTERE SENZA IL PENSIERO DELLE FERITE

 

San Paolo lo dice chiaramente nella sua Epistola ai Filippesi (1, 27): «Solamente, comportatevi in modo degno del Vangelo di Cristo ... siate costanti in un solo spirito e lottate come un’anima sola per la fede del Vangelo, senza lasciarvi per nulla intimidire dagli avversari ... E’ per favore di Cristo che vi è stata concessa la grazia non solo di credere in Lui, ma anche di patire per Lui». Gesù incoraggia i suoi discepoli a progredire in questo cammino:

«Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima» (Mt 10, 28). Chi meglio di Lui può insegnarci a combattere senza darci pensiero per le ferite?

 

A LAVORARE SENZA CERCARE RIPOSO

 

Poche parole di Cristo sono sufficientemente esplicite: «Andate, dunque, e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28, 19); «Cercate di procurarvi non il cibo che perisce, ma il cibo che dura per la vita eterna» (Gv 6, 27); «Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo» (Mt 8, 20); «Il Padre mio opera sempre ed io pure opero» (Gv. 5, 17). Esse ci indicano chiaramente a quale incarico siamo destinati, in una stretta collaborazione con il nostro Redentore. D’altronde è quello che ci ricorda il terzo dei nostri Princìpi [della FSE]: «Lo Scout lavora per realizzare il Regno di Cristo in tutta la sua vita e nell’ambiente che lo circonda». Siamo stati scelti per «preparare il cammino del Signore, per spianare i suoi sentieri», come il Cristo stesso è stato inviato dal Padre per salvare la nostra umanità peccatrice.

 

A PRODIGARMI SENZA ASPETTARE ALTRA RICOMPENSA CHE LA COSCIENZA DI AVERE FATTO LA TUA VOLONTA’

 

La nostra lotta «per realizzare il Regno di Cristo» deve essere disinteressata; «fate del bene e prestate senza sperare di ricevere nulla in cambio» (Lc 6, 35). Gesù ripete frequentemente ai suoi discepoli: 

«Il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato» (Gv 4, 34); rivolgendosi al Padre, durante la Sua agonia, dice: 

«tuttavia, non quello che io voglio, ma quello che vuoi Tu» (Mt 26, 39).

Siamo coscienti della nostra vocazione di servitori di Dio e possiamo rispondere con la stessa prontezza della Vergine Maria:

«Ecco l’ancella del Signore: si faccia in me secondo la tua parola» (Lc 1, 38)

 commento di 

Jeanne Taillefer 

 

(*) Titolo originario: "La Preghiera Scout". In Francia questa preghiera di Sant'Ignazio è definita semplicemente Preghiera scout, ed è comune al ramo femminile (guidismo) e a quello maschile (scautismo), mentre in Italia - tradizionalmente - questa è la "Preghiera delle Guide" (sia nella Associazione guide italiane - 1943/1974 - che nell'Agesci e nella FSE). Ci pare comunque una preghiera  bella e interessante per  tutti (e così le riflessioni che sono qui proposte), scout o guide che siano. Nel manuale italiano della  branca Esploratori della Fse, "Il Sentiero", questa preghiera è inserita e definita "Preghiera Scout".

 

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